Giorni importantissimi per il Rione di Trastevere quelle dal 16 al 30 luglio! Perché? Per la tradizionale Festa de’ Noantri ovviamente!

 

Ma chi sono i “noantri”?

E’ facilmente intuibile: si tratta infatti dei Trasteverini, gli orgogliosi abitanti dell’antico Rione al di là del Tevere, così chiamati ovviamente per differenziarsi dai “voialtri” e cioè da tutti coloro che abitavano negli altri rioni. Tutto sembra sia nato quando un Trasteverino additò come “straniero” un altro romano, dopo che lo aveva visto infastidire una bella ragazza del quartiere, approfittando del caos del giorno di festa. E sembra proprio che così disse: “Che ne diressivo voantri si noantri quando venissimo alle festa de voantri ce comportassimo come ve comportate voantri alla festa de noantri?” Ecco quindi spiegato il nome della “Festa de’ Noantri”, celebrazione religiosa che si svolge puntuale ogni anno proprio nello  storico quartiere romano di Trastevere, a partire dal primo sabato dopo il 16 di Luglio e che dura ormai una intera settimana.

 

Come nasce la Festa de’ Noantri?

Anche qui, secondo la tradizione, tutto ebbe inizio nel 1535 quando un gruppo di pescatori recuperò alla foce del Tevere una statua raffigurante la Vergine Maria scolpita nel legno di cedro. Subito pensarono di donarla ai frati Carmelitani della Chiesa di San Crisogono i quali vi riconobbero proprio la loro cara Madonna del Carmine. La statua, conosciuta anche come la “Madonna Fiumarola” – proprio perché rinvenuta nel Tevere – divenne così in poco tempo la Santa Protettrice di tutti i Trasteverini!

 

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La statua della Madonna oggi

Oggi però la statua non si trova più nella stessa chiesa, perché verso la fine dell’800, a causa dei lavori per l’apertura di viale del Re – oggi viale Trastevere –  la speciale cappella annessa a San Crisogono, edificata appositamente per accogliere la preziosa statua, fu smantellata e la statua trasferita prima nella Chiesa di San Giovanni dei Genovesi e poi in quella di Sant’Agata. E proprio da qui ogni anno la Madonna, rivestita di sontuosi abiti e ricchi gioielli donati principalmente dai fedeli, viene portata in processione per i vicoli del rione fino a San Crisogono, prima di tornare, con un’altra processione, in Sant’Agata. E non mancano le curiosità che si possono raccontare!

 

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Alcune curiosità

Sappiamo per esempio che nel 1900 gli abitanti del rione venivano avvisati dell’inizio della festa dai mandatari delle confraternite che percorrevano il quartiere accompagnati dai tamburini dei granatieri; oppure che la statua veniva portata in spalla da robusti “cicoriari” e che veniva accolta ovunque con rispetto e devozione; passando invece in via San Francesco a Ripa riceveva gli onori militari dallo Stato Maggiore del Reggimento dei Bersaglieri di stanza a Trastevere fin dal 1870! Il popolo seguiva la processione riversandosi nelle piazze e nei vicoli, dove venivano allestiti tavoli all’aperto per la mescita del vino, mentre i cocomerari, i fusajari, i grattacheccari e molti altri venditori esponevano la propria merce, dando il via alla festa vera e propria.

 

La Festa oggi

Nel corso dei secoli la manifestazione ha certamente cambiato il proprio aspetto, ma ancora oggi sono molti i romani, i turisti o i semplici curiosi che affollano il rione durante i giorni di celebrazione: forse in parte è andato perduto il suo carattere religioso, ma in quanto a popolarità… non ha assolutamente uguali in città!