Dopo più di 50 anni, ha finalmente aperto al pubblico la straordinaria ed imponente Domus Tiberiana, primo vero e proprio palazzo imperiale, eretto sul versante nord-occidentale del Palatino nel I secolo d.C.

 

La storia del Palatino: da Romolo ad Augusto

Il Palatino ha da sempre assunto per Roma un significato particolare: è qui infatti, secondo quanto racconta il mito, che Romolo realizzò quel villaggio identificato con la stessa città di Roma ed è qui che si sviluppò il grande quartiere residenziale dell’aristocrazia romana, con eleganti dimore caratterizzate da eccezionali decorazioni pittoriche e pavimentali.

 

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Fori neolitici di capanne

 

Ed è per questo che Ottaviano Augusto scelse simbolicamente il Palatino, sede anche di importanti culti cittadini tra cui quello della Magna Mater, per edificare la sua personale residenza che sarebbe poi divenuta la prima “casa imperiale”.

 

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Da domus a palazzo

Con il consolidarsi del potere della famiglia Giulio-Claudia durante il corso del I secolo d.C., l’abitazione privata di Tiberio Claudio Nerone (padre del futuro imperatore Nerone) in cui vissero anche Germanico, Claudio e Caligola (che fu ucciso in un criptoportico della domus nel 41 d.C.), in seguito al devastante incendio del 64 d.C. iniziò la sua trasformazione in vero e proprio palazzo imperiale.

 

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Il palazzo di Domiziano e Adriano

Il palazzo, come è facile immaginare, subì diversi ampliamenti e ristrutturazioni nel corso dei secoli e tra gli interventi più significativi vi sono quelli realizzati da Domiziano e Adriano che portarono l’edificio a svilupparsi con un’estensione di ben 4 ettari!

 

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Il palazzo così concepito era suddiviso al suo interno in diversi settori: un’area residenziale con vaste aree a giardino, ma anche luoghi di culto, ambienti destinati alla guardia pretoriana a tutela dell’imperatore e un vero e proprio quartiere di servizi affacciato verso il Foro Romano.

Da sede pontificia a “giardino di delizie”

Un palazzo che continuò la sua primaria funzione fino al VII secolo quando fu scelto da Giovanni VII come sede pontificia e tale rimase fino al X secolo quando fu completamente abbandonato. Dopo un lungo periodo di abbandono, verso la metà del Cinquecento il colle tornò protagonista nelle cronache cittadine grazie alla famiglia Farnese che qui realizzò sulle terrazze scenografiche del Palatino e soprattutto della Domus Tiberiana il loro splendido giardino di delizie, gli Horti Farnesiani.

 

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Passati in eredità ai Borboni, furono poi venduti nel 1861 a Napoleone III che incaricò l’architetto Pietro Rosa di intraprendere le prime campagne di scavo grazie alle quali si rimise in luce gran parte degli edifici antichi tuttora visibili.

 

Il percorso di visita e le sale espositive

Il percorso di visita consente infatti oggi si passeggiare tra le poderose arcate del quartiere di servizi affacciato sul Foro Romano e a lui direttamente collegato grazie alla poderosa rampa di Domiziano che in antico si snodava lungo sette salite e sei tornanti che si innalzavano fino a 35 metri (pari ad oltre 10 piani) e di cui oggi ne restano visibili ben quattro!

 

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Le sale che è possibile attraversare raccontano la vita di questo settore del palazzo con servizi termali, botteghe per la vendita al dettaglio e forse anche attività amministrative, ma soprattutto con le sue poderose arcate e le preziose tracce di decorazioni in stucco e affresco, manifestano tutta l’antica imponenza imperiale.

 

 

La visita è inoltre arricchita da un piccolo ma interessante allestimento museale che si articola secondo una visione tematica per esplorare al meglio la lunga vita del Palatino: da quartiere aristocratico nei secoli più antichi a sede del potere imperiale. Tra preziose statue in marmo e terracotta ed elementi decorativi architettonici che illustrano i concetti tipici dell’arte antica (decor/decoro, splendor/splendore e stupor/stupore), spiccano per originalità le testimonianze dei culti misterici del palazzo, in particolare quello dionisiaco e mitraico, ma anche quelli che dettati dalla moda egittizzante con i culti di Iside e Serapide di cui subirono il fascino anche alcuni imperatori, come per esempio Domiziano e Adriano.

 

 

Insomma una lunga attesa per la quale possiamo certamente dire: ne è valsa la pena! Non resta quindi che controllare il programma mensile per vedere quando è prevista la prossima visita guidata per andare insieme alla scoperta della Domus Tiberina!