Camminando tra le vie di Roma, si incontra in ogni angolo un monumento o un sito che raccontata la sua storia millenaria. Molto è però anche quello che si trova ormai sepolto sotto i nostri piedi, a vari metri di profondità. Tra i luoghi della Roma Sotterranea, ve ne è uno di particolare interesse per la sua importante stratigrafia, che permette di leggere “in verticale” l’intera storia cittadina.
Lungo via delle Botteghe Oscure vi è il museo della Crypta Balbi, una delle quattro sedi del Museo Nazionale Romano, sorto in uno dei tanti palazzi che nel tempo sono andati ad inserirsi nel tessuto urbano. Visitare questo luogo vuol dire non solo poter comprendere in maniera dettagliata la storia della trasformazione urbanistica dell’area e più in generale dell’intera città, grazie a pannelli esplicativi, disegni ricostruttivi e plastici, ma anche osservare la stratigrafia di uno dei quartieri più centrali di Roma.
Il Teatro di Balbo, l’esedra e la crypta
E’ qui infatti che Balbo, importante uomo politico della Roma augustea, decise di edificare – come regalo al popolo romano – un teatro, terzo per estensione, ma primo per eleganza e raffinatezza (se hai voglia di scoprire la storia del primo teatro, clicca qui). Sul lato opposto, si apriva inoltre una grande esedra con al centro una nicchia; mentre alle sue spalle fece innalzare un portico quadrangolare, la Crypta appunto, che serviva come ambiente di svago e di riparo per il pubblico durante le pause dagli spettacoli.
Scendendo al piano interrato del museo, è possibile osservare alcuni muri perimetrali della grande Crypta che oggi fungono da fondazione per le strutture posteriori. Con la caduta dell’impero romano, tutte le strutture della zona vennero abbandonate, cominciò il loro declino e il progressivo interramento: molti di questi ambienti furono utilizzati come discariche; altri, come per esempio l’esedra, vennero invece trasformati in officine e laboratori artigianali.
L’area nel Medioevo
Nel Medioevo poi sorsero nella zona diverse nuove strutture: piccoli complessi cimiteriali, una vera e propria fortezza, il Castrum Aureum e ancora piccole chiese con conventi, come quella di Santa Maria Domine Rose e San Lorenzo in Pallacinis, entrambe oggi scomparse.
Il nome della via in cui si apre il museo – via delle Botteghe Oscure – si deve invece alla trasformazione del Castrum in Trullum, una piazza per il mercato, intorno alla quale fiorirono numerose botteghe e attività artigianali, che si installarono all’interno dei vani dell’antica Crypta.
L’area nel Rinascimento
Importanti furono poi gli interventi intrapresi in città tra XV e XVI secolo per volere dei pontefici: furono ripristinati i vecchi acquedotti, vennero aperte nuove strade e furono costruite nuove chiese. Fu così che il Monastero di Santa Maria Domine Rose venne soppiantato dalla nuova Chiesa di Santa Caterina, che ospitò fino ai primi anni del Novecento, il Conservatorio delle Vergini Miserabili, giovani fanciulle “prese dalla strada” e riabilitate ad una nuova vita.
Un altro importante periodo di grandi rifacimenti si ha in epoca più moderna, durante il periodo fascista: nell’area in cui oggi sorge il museo, si pensò di costruire la sede della Banca d’Italia, ma il progetto non ebbe seguito. Nel vuoto così creatosi a causa delle distruzioni e mai colmato dal nuovo edificio, si intrapresero negli anni ‘80 del secolo scorso una serie di campagne di scavo grazie alle quali si riportarono alla luce millenni di storia, raccontati sapientemente in questo interessante e particolare museo! Voglia di visitarlo insieme a noi? Controlla il programma mensile per scoprire quando!