All’interno del Parco degli Scipioni e non lontano dal bellissimo Sepolcro degli Scipioni, si cela uno dei luoghi più suggestivi della Roma Sotterranea: il colombario di Pomponio Hylas! L’edificio, seppure di ridottissime dimensione, custodisce al suo interno alcune straordinarie sorprese: stucchi, affreschi e altari sontuosi narrano i suoi lunghi e importanti secoli di esistenza. Voglia di visitarlo? Controlla il programma mensile per vedere quando!

 

Colombari: origine e funzione

Si tratta di alcuni particolari luoghi di sepoltura in uso nell’antica Roma fin dall’epoca di Augusto e il loro nome sembrerebbe derivare dalla parola columba, cioè colomba. Queste sepolture infatti ben si contraddistinguono per la conformazione delle pareti che presentano una serie di piccole nicchie sovrapposte e affiancate l’una alle altre, esattamente come nei nidi per le colombe. Ogni nicchia era destinata alla sepoltura vera e propria e poteva ospitare anche due o tre olle cinerarie: questo permetteva di avere centinaia di sepolture in poco spazio! Per riconoscere i defunti, al di sotto di ciascuna nicchia, si apponeva una piccola targa con il nome, il mestiere o anche una piccola frase che ricordasse chi qui aveva trovato eterna dimora.

 

 

La scoperta del Colombario di Pomponio Hylas

Il Colombario di Pomponio Hylas, scoperto da Pietro Campana nel 1831, fu realizzato all’inizio del I secolo d.C. – tra il principato degli imperatori Tiberio e Claudio – ma rimase in uso almeno fino al II sec. d.C., quando accolse, in età flavia, le ceneri del liberto – schiavo affrancato – Pomponio Hylas. In antico, vi si giungeva tramite un breve diverticolo della via Latina ed il sepolcro era concepito come ambiente sotterraneo, a cui si accedeva tramite una breve e ripida scala, che si è conservata fino ai nostri giorni.

 

Le decorazioni interne tra stucchi e affreschi

Entrando, si è subito accolti da un bel mosaico formato da colorate tessere in pasta vitrea e concrezioni calcaree a decorare la nicchia destinata a contenere l’urna cineraria di Pomponio Hylas.

 

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Proseguendo nella discesa, si giunge al piccolo e raccolto ambiente del colombario vero e proprio: è nella parete lungo la scala che si possono ammirare le numerose nicchie destinate alle molteplici sepolture. Ma di straordinaria bellezza sono anche le decorazioni a stucco e ad affresco presenti in tutto l’ambiente. Nella volta ben si riconoscono girali di tralci di vite intervallate da figure di uccelli e amorini, mentre addossate alle pareti, tre edicole con le sepolture più sofisticate presentano eleganti decorazioni a stucco. Grande importanza fu data dai committenti alla scelta dei temi e dei miti da rappresentare, tutti con un forte carattere simbolico. Nelle raffigurazioni si riconoscono infatti Dioniso, Orfeo fra i Traci, il centauro Chitone che insegna ad Achille a suonare la lira, il tricipite Cerbero ed il supplizio di Ocno.

 

 

Miti e divinità scelti quindi non casualmente, ma con chiaro riferimento ai due differenti destini riservati all’anima del defunto nell’aldilà: il raggiungimento per i “buoni” dei campi Elisi oppure per i “malvagi” la discesa al Tartaro.