Roma è a tutti gli effetti un museo a cielo aperto: camminare tra le sue strade e piazze, significa compiere uno straordinario viaggio indietro nel tempo, andando alla scoperta di tutta la sua antica bellezza! Quasi ogni angolo della città, infatti, cela qualche sorpresa al suo visitatore: un alternarsi continuo di chiese e palazzi nobiliari rende unica ogni passeggiata romana! Ma con un pizzico di curiosità in più, è possibile anche scoprire cosa si cela dietro agli imponenti portoni di questi secolari edifici.

 

Chiostri e cortili

Infatti, spesso ad ingresso libero e gratuito, è possibile affacciarsi all’interno dei chiostri e dei cortili di chiese e palazzi per ammirarne tutta la loro imponenza, la raffinata bellezza e la loro stessa funzionalità. Questi spazi a cielo aperto, spesso porticati sui lati, furono da sempre ambienti non solo di passaggio, ma veri e propri fulcri dell’intero edificio: costituivano infatti il primo accesso al palazzo attraverso il quale, grazie a vani e scale, era poi possibile raggiungere tutte le differenti aree interne. In passato poi, soprattutto i cortili, erano usati come luoghi di ritrovo e di festa, tanto da aver ospitato in varie occasioni perfino spettacoli teatrali o musicali.

 

Differenza tra chiostro e cortile

Le differenze tra chiostri e cortili riguardavano ovviamente non solo l’edificio che li ospitava – chiesa o palazzo – ma anche le funzioni a cui erano destinati: se il cortile poteva essere usato come luogo culturale e mondano, il chiostro invece rappresentò sempre e unicamente il centro della meditazione e della contemplazione per i consacrati, tanto da essere concepito come spazio aperto sì, ma isolato. Funzione questa che in parte apparteneva anche ai cortili, che illuminando e dando aria agli ambienti circostanti, custodendo sempre però l’intimità della stessa casa.

 

Il cortile di Palazzo Spada

Tra i chiostri e i cortili più belli e famosi di Roma, ecco la nostra personale selezione. Il primo non poteva non essere il cortile di Palazzo Spada, con la sontuosa decorazione in stucco: i vari piani sono intervallati da fregi con scene mitologiche, festoni, ghirlande di fiori e frutta, sorretti da vittorie alate ed efebi, mentre il primo piano è scandito da nicchie contenenti statue a tutto tondo delle maggiori divinità olimpiche. Da qui è poi possibile ammirare, seppur da dietro un vetro, la famosa Galleria prospettica di Borromini.

 

 

Il cortile di Palazzo della Cancelleria

Non lontano da qui, è poi possibile entrare nel cortile del Palazzo della Cancelleria, l’edificio quattrocentesco voluto dal cardinale Riario, potente nipote di papa Sisto IV della Rovere, adibito poi a Cancelleria Apostolica, l’ufficio della Curia romana preposto alla stesura, all’invio ed alla conservazione delle bolle pontificie. Il cortile dell’imponente palazzo fu realizzato da Donato Bramante, unendo magistralmente l’armonia dell’antichità classica – le colonne del pian terreno sono di epoca romana – all’ardore della nuova prospettiva rinascimentale. Quello che più colpisce del cortile, è la sua monumentalità e la sobria eleganza, in grado di esaltare ogni singolo elemento: le colonne, i marcapiano, le cornici delle finestre e la decorazione a rose, stemma dei Riario, ed il contrasto di materiale e colore (al bianco travertino si contrappone infatti il rosso vivo del mattone).

 

Palazzo-della-Cancelleria-Cortile_lasinodoro

 

 

Il cortile di Palazzo Farnesina ai Baullari

Poco oltre si giunge nel piccolo ed intimo cortile di Palazzo Farnesina ai Baullari, gioiello del primo Cinquecento, voluto dal prelato bretone Le Roy e realizzato forse dallo stesso architetto di San Luigi dei Francesi, Jean de Chenevières. Oggi questo spazio è reso ancora più prezioso dall’allestimento di alcune sculture provenienti dalle civiltà del Mediterraneo antico, essendo il palazzo sede prescelta per il Museo di Scultura Antica dedicato al collezionista Giovanni Barracco.

 

Museo-Barracco_Cortile_lasinodoro

 

Il cortile di Palazzo Braschi e il Chiostro del Bramante

Palazzo Braschi, edificio settecentesco voluto da papa Pio VI per il nipote, a cui lavorò anche il Valadier. Il suo cortile, così come l’intero complesso, si ispira ai modelli cinquecenteschi: presenta gli angoli smussati, un rivestimento in bugnato e ben quattro grandi portali disposti a croce. 

Chiude il nostro itinerario il chiostro di Santa Maria della Pace, prima opera architettonica realizzata dal Bramante a Roma, esempio mirabile di architettura del primo Rinascimento.

 

 

 

Controlla il programma mensile per vedere quando è prevista una nostra visita guidata ad uno di questi straordinari luoghi: ti aspettiamo!