L’area a ridosso del Tevere, dall’odierna piazza del Popolo fino a piazza Navona, deve il proprio nome alla sua più antica destinazione d’uso. Era nel Campo Marzio infatti che, in epoca romana, si tenevano le esercitazioni militari e per questo l’immensa area verde (campo) fu dedicata a Marte (Marzio), dio della guerra e padre, secondo quanto racconta il mito di fondazione dell’Urbe, dei gemelli Romolo e Remo. Fu questa poi l’area urbana scelta da alcuni potenti uomini del passato per la realizzazione di un vero e proprio nuovo centro cittadino.

 

Il Campo Marzio in epoca romana

All’epoca di Ottaviano Augusto infatti iniziarono a sorgere proprio qui alcuni importanti monumenti, ben visibili ancora oggi: il Pantheon di Agrippa, fidato generale di Ottaviano, con le vicine Terme; l’Ara Pacis, voluta dal Senato e dal Popolo per celebrare la pace raggiunta dall’Impero e ancora il Mausoleo di Augusto, la tomba voluta dall’imperatore e rimasta in uso per molti secoli.

 

 

Il Campo Marzio dopo la caduta dell’Impero Romano

Ma il Campo Marzio non è solo antichità, anzi. Dopo la caduta dell’Impero Romano, continuò ad essere frequentato ed abitato, divenendo il vero e proprio centro cittadino. Venne quindi scelto da importanti famiglie nobiliari come propria residenza: Villa Medici sul Pincio, Palazzo Pamphilj a piazza Navona e Palazzo Borghese alle spalle di piazza San Lorenzo in Lucina.

Numerosi poi furono i pontefici e gli uomini più influenti dell’epoca a dedicarsi alla sua continua espansione e abbellimento, dando il via alla realizzazione di scenografiche piazze, come per esempio Trinità dei Monti e piazza di Spagna, o la  Fontana dei Quattro Fiumi a piazza Navona.

 

 

La vita quotidiana nel Campo Marzio

Il Campo Marzio fu poi in grado di richiamare l’attenzione anche dei più influenti artisti del passato che qui lavoravano per i potenti committenti e che in alcuni casi qui decisero di risiedere, come per esempio fecero il Caravaggio (nella zona intorno a San Luigi dei Francesi) e Gian Lorenzo Bernini (vicino a piazza di Spagna).

Le vie del Campo Marzio erano poi contraddistinte anche dalla presenza di numerose locande, botteghe e piccoli atelier, come per esempio quello non lontano da via della Scrofa del Cavalier d’Arpino, dove sembra si sia formato lo stesso Merisi; e ancora di importanti caffè, tra cui il più celebre di tutti era l’antico Caffè Greco, luogo tra i più rinomati in città, amato e frequentato da grandi personaggi come Goethe, Byron, Canova, Wagner, Rossini, Pellico, d’Annunzio e Guttuso.

 

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Per scoprire quindi tutte le curiosità e le bellezze di questo angolo di Roma, vi aspettiamo alla nostre visite guidate!