Tra i gioielli artistici di Roma merita una particolare menzione la piccola ma straordinaria Chiesa di Sant’Andrea al Quirinale, già nota e menzionata come de Caballo nel XII secolo.
La chiesa nel Cinquecento
La sua storia cambiò a partire dal 1565 quando l’uso della chiesa fu dato in concessione ai Gesuiti dal vescovo di Tivoli e soprattutto in seguito alla donazione della duchessa di Tagliacozzo, Giovanna d’Aragona, di alcune proprietà che confinavano con Sant’Andrea, permettendo di costruire una nuova sede per il Noviziato. Fu così che una nuova chiesa venne costruita sotto la direzione dell’architetto gesuita Giovanni Tristano da Ferrara, consacrata il 2 febbraio 1568 dal cardinale Marcantonio Colonna.
La chiesa nel Seicento
In seguito il cardinale Ludovico Ludovisi, nipote del pontefice Gregorio XV, sembrò volersi occupare nuovamente del rifacimento della chiesa del Tristano, ma di fatto i lavori non iniziarono mai. Nel 1647 si riprese il progetto di costruire una chiesa grande e sontuosa, sotto la guida di Francesco Borromini, ma anche questa realizzazione non ebbe seguito in quanto non si aveva piacere che un edificio grandioso andasse ad oscurare il Palazzo del Quirinale.
Fu solo con l’intervento di papa Alessandro VII Chigi che si risolse la questione relativa all’opportunità di ricostruire una nuova chiesa per il Noviziato dei Gesuiti al Quirinale e il progetto fu affidato a Gian Lorenzo Bernini. Il nuovo complesso venne realizzato tra 1658 e 1678 e i fondi per la costruzione furono donati dai Pamphilj, il cui stemma familiare si erge sopra il timpano della facciata.
Il progetto di Bernini
La chiesa si presenta a pianta ellittica ed è impostata su un gioco di rimandi di linee curve e di slanci verticali, che dalla facciata vengono ripresi e sviluppati all’interno della struttura: la scalinata semicircolare diviene quindi anticipo della pianta ellittica.
L’aspetto architettonico più innovativo della Chiesa di Sant’Andrea è la stupenda cupola con lanterna che genera una molteplicità di sorgenti di luce, che, a seconda delle ore del giorno, determinano sempre suggestivi effetti di illuminazione!
Interessante è inoltre notare come all’interno, lungo il perimetro e oltre all’altare maggiore, si aprono otto piccoli ambienti, quattro vani destinati ai confessionali e quattro cappelle, la cui disposizione e decorazione conferma la funzione originaria di Sant’Andrea come chiesa del Noviziato.
Le decorazioni interne
L’intero complesso decorativo è stato infatti concepito dal Bernini come un’unica struttura didattica rivolta ai novizi. Tra le opere di maggior pregio merita una particolare menzione la decorazione affidata a Giovanni Battista Gaulli detto il Baciccio della cappella dedicata al gesuita San Francesco Saverio con le storie del santo missionario spagnolo vissuto nel Cinquecento, l’altare maggiore in bronzo dorato e lapislazzuli che incornicia la pala seicentesca raffigurante il Martirio di Sant’Andrea di Guglielmo Courtois detto il Borgognone o ancora la sagrestia costruita e decorata su progetto del Bernini da Mattia de’ Rossi e affrescata sulla volta da Jean de la Borde raffigurante la Gloria di Sant’Andrea.
Le stanze di Stanislao Kostka
Interessante sarà inoltre visitare le stanze al primo piano di Stanislao Kostka (qui ricostruite nel 1889) dove sono raccolti ricordi e reliquie del santo polacco che morì presso questa chiesa il 15 agosto 1568, non molti mesi dopo l’ingresso nel noviziato.
Non resta che controllare nel programma mensile per vedere quando è prevista la prossima visita guidata a Sant’Andrea al Quirinale!