Tra i mitici sette colli di Roma, l’Aventino è uno dei più importanti protagonisti. Posto di fronte al Palatino, il colle si affaccia da un lato sull’imponente Circo Massimo e dall’altro sul fiume Tevere: proprio per questa sua dominante posizione sull’intera città, l’Aventino di fatto è in grado di testimoniare una storia millenaria. Strettamente legato alla mitica fondazione di Roma, fu infatti il colle scelto, secondo la tradizione, da Remo come area in cui dare vita ad una nuova città, anche se poi la storia andò diversamente. Non trovando un accordo con il gemello Romolo – che invece preferiva il vicino Palatino – Remo ebbe la peggio e fu ucciso proprio dal fratello.
L’Aventino in epoca romana e medioevale
In epoca romana quindi diventò un grande quartiere residenziale con al suo interno numerosi templi ed edifici di culto dedicati a differenti divinità. Nel Medioevo poi fu scelto dalla potente famiglia Savelli come strategica rocca militare e ben presto diventò anche una meta di pellegrinaggio molto importante, grazie alla presenza di antiche basiliche come Santa Sabina, Santa Prisca e Sant’Alessio. Ma non solo. Proprio sulla cima del colle infatti, trovarono fissa dimora i Templari a cui si sostituirono nel 1300 i Cavalieri di Malta, il potente ordine che ancora oggi ha qui la propria sede istituzionale.
Il Roseto Comunale di Roma
Tra le sorprese che il colle è in grado di rivelare al visitatore, la prima è certamente il Roseto Comunale, realizzato nel 1950 nel luogo esatto in cui dalla metà del 1600, si trovava il cimitero della comunità ebraica, demolito poi nel 1935. Un giardino straordinario in cui sono esposte più di 1.100 specie di rose provenienti da tutto il mondo! La più grande sorpresa però si rivela guardano il roseto dall’alto: aiuole e vialetti infatti disegnano una menorah, il candelabro a sette braccia, simbolo proprio della comunità ebraica, appositamente realizzato per ricordare l’antica presenza del cimitero.
Il Giardino degli Aranci
Continuando a salire, si raggiunge Parco Savelli, più conosciuto forse come Giardino degli Aranci. Al suo ingresso appare una curiosa fontana formata da un mascherone e una vasca di epoca romana, opera però assemblata in epoca moderna. Il giardino, che in epoca medievale corrispondeva esattamente alla rocca dei Savelli, divenne già nel 1500 uno splendido parco e deve il suo soprannome alla presenza di numerosi alberi di arance amare. Assolutamente da non perdere è l’affaccio sulla città dalla sua terrazza panoramica, considerata il terzo belvedere più suggestivo di tutta Roma!
La Basilica di Santa Sabina all’Aventino
Accanto al parco, imperdibile è la visita alla Basilica di Santa Sabina, uno degli edifici cristiani più antichi della città: risale infatti al V secolo. Al suo interno conserva un oggetto veramente particolare, la cosiddetta Pietra del Diavolo: una pietra nera posta al di sopra di una colonna, che sarebbe stata scagliata – almeno secondo la leggenda – dal diavolo in persona contro San Domenico mentre pregava su una lastra che copriva alcune ossa di martiri.
I Cavalieri di Malta e il buco della serratura
Raggiungendo invece la sommità del colle, ecco che si giunge in piazza dei Cavalieri di Malta. Interamente decorata con obelischi e trionfi militari, fu progettata da Giovanni Battista Piranesi nel 1765 ed è proprio qui che l’Aventino regala al visitatore la sua più straordinaria sorpresa: dal buco della serratura del portone della Villa del Priorato dei Cavalieri di Malta, è infatti possibile ammirare, grazie ad uno straordinario gioco prospettico, il Cupolone di San Pietro alla fine di una lunga fila di verdissime siepi! In questo esatto punto poi si possono ammirare contemporaneamente tre differenti Stati: Italia, Vaticano e il Sovrano Ordine Militare di Malta!