Passeggiare sull’Appia Antica vuol dire poter camminare nella storia. E’ qui infatti che si sono conservati imponenti monumenti del passato come la Villa dei Quintili, il complesso di Capo di Bove e l’imponente Mausoleo di Cecilia Metella. Ma una delle aree archeologiche più suggestive della Campagna Romana è forse proprio il complesso della Villa di Massenzio.
La storia della Villa
Estesa oggi tra il II e III miglio della Regina Viarum, la villa sorse probabilmente sui terreni appartenuti ad Erode Attico, importante uomo politico di origine ateniese che, giunto a Roma sotto Antonino Pio, aveva sposato la ricca e nobile Annia Regilla, ricevendo da lei in dote proprio i possedimenti sull’Appia. Entrati poi a far parte del demonio imperiale, è qui che fu realizzata l’imponente residenza costruita dall’imperatore Massenzio tra 306 e 312 d.C., prima di essere definitivamente sconfitto da Costantino nella celebre battaglia di Ponte Milvio.
In un unico complesso l’imperatore fece edificare un palazzo, un circo e un mausoleo dinastico. I tre edifici sono stati intelligentemente costruiti assecondando la naturale conformazione del territorio con l’idea da un lato di evitare grossi lavori di sbancamento e colmatura e dall’altro di sfruttarne al meglio le sue caratteristiche!
Il Circo di Massenzio
Una volta entrati nell’area archeologica ci si troverà dinnanzi agli imponenti resti del Circo, l’edificio meglio conservato tra quelli del suo genere. Lungo circa 460 m e largo circa 71 m, presentava sul lato nord la tribuna imperiale, su quella ovest gli stalli di partenza dei carri e al centro della pista la spina (l’asse attorno a cui giravano i carri) costituita da vasche, dalle mete semicircolari e dall’obelisco posto poi al centro della straordinaria Fontana dei Quattro Fiumi a piazza Navona da Gian Lorenzo Bernini per papa Innocenzo X Pamphilj (una delle più straordinarie fontane di Roma).
Il circo, essendo riservato unicamente alla famiglia imperiale e ai loro ospiti, era in grado di ospitare “solo” 10.000 spettatori, mentre il Circo Massimo, per esempio, ne poteva ospitare fino a 150.000! E visto che Massenzio morì molto presto è probabile che l’edificio non sia stato mai di fatto utilizzato: negli scavi infatti non si sono trovate tracce della sabbia che avrebbe dovuto coprire la pista.
Il Mausoleo di Romolo
Poco oltre si erge in tutta la sua imponenza il mausoleo di Romolo, che nel nome ricorda il figlio dell’imperatore, annegato nel Tevere e in seguito divinizzato, ma che in realtà fu destinato all’intera famiglia. Cinto da un alto quadriportico, il sepolcro circolare è preceduto da un avancorpo con gradinata di accesso, oggi in parte inglobata nel casale agricolo.
Il Palazzo
Alle spalle del mausoleo, si ergeva infine su una collinetta il palazzo vero e proprio in cui si sono conservati, oltre ad alcuni ambienti termali e a due fontane monumentali, il criptoportico che sosteneva il terrazzamento dell’edificio e l’aula basilicale, la sala principale di tutta la residenza, riservata alle riunioni e alle celebrazioni pubbliche, di cui oggi resta visibile solo l’imponente abside di fondo.
Quello che qui Massenzio realizzò fu un’unità architettonica imprescindibile per l’epoca imperiale, riprendendo quello schema di palazzo e circo già noto in altre residenze (come per esempio sul Palatino e nel Palazzo dei Severi accanto a Santa Croce in Gerusalemme), qui arricchito dalla presenza di un mausoleo dinastico, come nel Palazzo di Galerio a Salonicco.
Non resta quindi che partecipare ad una nostra visita per ammirare dal vivo tutta questa meraviglia: controlla il programma mensile per vedere quando è prevista la prossima visita guidata!