Molte sono le interessanti e suggestive strade di Roma, ma forse la più elegante e raffinata è proprio via Giulia. E la sua storia è molto antica. Tutto ebbe inizio infatti nel Medioevo quando l’antico tracciato della via era detto magristralis perché reputata una strada maestra, anche se tortuosa e fangosa. La prima sistemazione si ebbe con papa Sisto IV della Rovere che nel 1478 ristrutturò l’ormai fatiscente arteria denominata all’epoca via mercatoria perché collegava la zona frequentatissima di piazza di Ponte Sant’Angelo con i mercati di Campo de’ Fiori e piazza Navona.
La trasformazione nella via Giulia di papa Giulio II
Ma la sua definitiva trasformazione in elegante via si ebbe qualche anno più tardi, nel 1508, per volere di papa Giulio II della Rovere, il quale affidò a Donato Bramante quella che poi divenne la prima e la più lunga strada di Roma (ben 1 km) dal tracciato completamente rettilineo. La via per questo fu detta recta anche se il suo nome ufficiale, via Giulia appunto, ricorda nel nome proprio il papa che la fece realizzare. La via, ancora oggi, corre da ponte Sisto alla Chiesa di San Giovanni dei Fiorentini, parallelamente quindi al corso del fiume Tevere. Grazie a questa importante sistemazione, via Giulia divenne la strada più alla moda della città, iniziando ad essere frequentata da mercanti e banchieri, ma soprattutto dalla potente e numerosa comunità fiorentina che qui iniziò a edificare case, palazzi, chiese e sedi per le proprie confraternite, contribuendo notevolmente al suo sviluppo.
I simboli di via Giulia: Arco Farnese e Fontana del Mascherone
Il primo scorcio caratteristico di via Giulia è sicuramente l’Arco Farnese, con edera e rampicanti che ne accrescono oggi la sua bellezza, realizzato nel 1603 per collegare il romitorio del Cardinale Odoardo con le terrazze di Palazzo Farnese. Simbolo della via è certamente la Fontana del Mascherone ideata nel 1570, ma resa attiva solamente nel 1626 quando papa Paolo V Borghese fece arrivare fin qui l’acquedotto dell’Acqua Paola.
Confraternite e chiese di via Giulia
Su via Giulia si affacciano poi moltissime chiese e tra le più importanti vi sono certamente la Chiesa di Santa Maria degli Orefici progettata da Raffaello e realizzata poi tra 1509 e 1575 e l’imponente San Giovanni Battista dei Fiorentini, costruita appositamente per la numerosa comunità fiorentina che viveva nella zona, supportata dal potere di due grandi papi toscani di casa Medici, Leone X e Clemente VII. Ma non mancano le sorprese come per esempio la Chiesa di Santa Maria dell’Orazione e Morte, un oratorio del XV secolo realizzato dalla confraternita omonima che come scopo preciso quello di offrire una degna tumulazione a chi non aveva potuto usufruire di tale riguardo o ancora la Chiesa di Santa Maria al Suffragio, affidata all’omonima confraternita nata con lo scopo di pregare per le anime del purgatorio. La chiesa più curiosa è forse però quella di San Biagio degli Armeni da molti conosciuta però come San Biagio della Pagnotta, per via della ricorrenza del 3 Febbraio in cui si distribuiscono ai fedeli delle pagnotte benedette.
I palazzi di via Giulia: da Raffaello a Borromini
Non solo però luoghi sacri, ma anche molti interessanti palazzi. Tra questi i più curiosi sono forse Palazzo Falconieri in cui Francesco Borromini realizzò la celebre altana (da cui si gode una vista mozzafiato sulla città) e le enigmatiche decorazioni in stucco di alcune sale interne; la Casa di Raffaello perché considerata la sua abitazione romana, anche se probabilmente qui Raffaello aveva soltanto alcuni terreni o ancora l’edificio rimasto incompiuto che doveva divenire la sede dei Tribunali della “Curia Julia”, di cui oggi restano visibili solo le fondamenta costituite da alcuni filari di grandi pietre bugnate che sporgono largamente in fuori, tanto da costituire una specie di sedile, che i romani chiamano i “sofà di via Giulia”!
Insomma una via tutta da scoprire: controlla il programma per vedere quando partecipare alla nostra visita guidata dedicata a via Giulia!