Per godere del più suggestivo panorama sulla città, la terrazza certamente più celebre di Roma è quella sul Gianicolo. Da qui infatti si potrà godere di una vista mozzafiato sull’intero centro cittadino, da Castel Sant’Angelo al Pantheon fino ai Fori Imperiali e piazza Venezia.
La storia del Gianicolo
Il Gianicolo è infatti uno dei colli più alti della città e, pur non rientrando nella rosa dei mitici sette su cui l’Urbe fu fondata, attesta una particolare importanza fin dalle epoche più antiche. Come spesso accade, è una leggenda a spiegare l’origine del suo stesso nome: si racconta infatti che il dio Giano – una delle più antiche divinità romane – abbia qui fondato un centro abitato, detto Ianiculum, e quindi Gianicolo. Situato sulla riva destra del fiume, immediatamente alle spalle di Trastevere, il colle fu poi occupato e annesso al resto della città nel VII secolo a.C. dal re Anco Marzio. In seguito, proprio per le sue immense aree verdi e la sua particolare posizione, un po’ defilata rispetto al cuore pulsante cittadino, fu scelto da Giulio Cesare come luogo in cui costruire i propri Horti (più o meno dove oggi si trova Villa Sciarra), sontuosi giardini adorni di tempietti, fontane e statue! Si racconta che qui abbia soggiornato anche l’affascinante Cleopatra durante il suo soggiorno romano, insieme proprio al suo amato!
Il Gianicolo moderno: la Repubblica Romana e Garibaldi
Passeggiando però sul colle, impossibile è non ricordare la serie di eventi che lo videro direttamente protagonista nella storia cittadina, quando cioè nel 1849 il Gianicolo fu teatro dell’eroica difesa della Repubblica Romana contro i francesi chiamati da papa Pio IX per “farsi restituire” Roma. Non è un caso quindi che il colle, dopo l’Unità d’Italia, fu adibito a memoriale del Risorgimento italiano, grazie alla realizzazione del Monumento ai caduti per la causa di Roma Italiana che include l’ossario dei caduti della Repubblica Romana del 1849 ed in cui trovò posto anche la Tomba di Goffredo Mameli; delle statue equestri di Garibaldi e di Anita; e alla serie di busti marmorei dei garibaldini, sparsi poi un po’ in tutto il parco.
- Ossario Garibaldino
- Anita
- Garibaldi
Il Fontanone e il cannone del Gianicolo
La costruzione forse però più scenografica è la Fontana dell’Acqua Paola, a tutti nota come il Fontanone, mostra terminale dell’acquedotto omonimo, ripristinato tra il 1608 e il 1610 da papa Paolo V Borghese. E se si sceglie di salire al Gianicolo, ottima idea è farlo alle 12:00 in punto: tre soldati infatti, ogni giorno, caricano un cannone e sparano un sonoro colpo che risuona in tutta la città! La tradizione del cannone risale a papa Pio IX che, per evitare confusioni di orario, istituì nel 1846 questo servizio grazie al quale vennero “sincronizzate” tutte le campane delle chiese romane così da suonare all’unisono.
Gli altri monumenti sul Gianicolo
Tra gli altri importanti monumenti che meritano una menzione, vi sono certamente il Faro della Vittoria donato alla città da un gruppo di italiani residenti in Argentina proprio per celebrare la nascita dell’Unità Nazionale; la defilata ma importantissima Chiesa di Sant’Onofrio al Gianicolo che ospitò Torquato Tasso quando giunse a Roma per l’incoronazione a poeta e in cui morì nel 1595; ma soprattutto uno dei massimi capolavori del Rinascimento italiano, il Tempietto del Bramante edificato proprio accanto alla Chiesa di San Pietro in Montorio.
Passeggiare sul colle vuol dire quindi poter assaporare e ripercorrere l’intera storia di Roma, gustandosi tutto il suo splendore dall’alto delle sue terrazze: controlla il programma mensile per farlo insieme a noi!