Natale a Roma vuol dire anche presepi. Forse la Capitale non è la prima città a cui si pensa su questo tema, soprattutto rispetto a Napoli o a Greccio, ma saprà regalare curiose sorprese! Andiamo però con ordine. La parola presepe deriva dal latino prae (davanti) saepe (recinto), ovvero luogo che ha davanti un recinto.

Il tema della Natività

Le prime rappresentazioni pittoriche presentano infatti il tema della Natività, come ben testimonia anche la più antica rappresentazione della Vergine con in braccio il Gesù Bambino dipinta nel III secolo d.C. da un ignoto artista nelle Catacombe di Priscilla sulla Via Salaria.

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Nella tradizione bizantina la Natività di Gesù è raffigurata invece in una grotta, con la Vergine distesa su un giaciglio, il figlio nella mangiatoia e San Giuseppe raffigurato simbolicamente all’esterno, in disparte, come ben illustra per esempio il mosaico di Pietro Cavallini nella Basilica di Santa Maria in Trastevere.

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Con Giotto si arrivò a raffigurare nella Cappella degli Scrovegni di Padova una Natività certamente più realistica e nel Quattrocento molti furono i grandi maestri della pittura italiana ad avvicinarsi al tema come Botticelli e Filippino Lippi.

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Il primo presepe scultoreo

Il primo presepe scultoreo invece si ritiene sia quello realizzato alla fine del 1200 da Arnolfo di Cambio per la Basilica di Santa Maria Maggiore, in cui si riconosce la Vergine, il Bambin Gesù, Giuseppe, il bue, l’asinello e i Magi! E’ certamente da considerarsi uno dei più antichi presepi “viventi” della storia, secondo forse solo a quello di San Francesco d’Assisi.

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Presepe Arnolfo di Cambio

San Francesco a Greccio

Si racconta infatti che Francesco si sia recato a Greccio (in provincia di Rieti) per la prima volta nel 1209 riuscendo a mettere fine alle calamità di origine naturali che stavano martoriando quella terra e di fatto rimendo in zona anche su richiesta dell’allora signore, il nobile Giovanni Velita. Nel 1223 San Francesco fece un viaggio in Palestina e subito sorse in lui il desiderio di rievocare la nascita di Gesù, ma dove? In un paese che gli ricordava Betlemme e cioè Greccio! Fu così che, data la stretta amicizia ormai consolidata, San Francesco chiese al Velita di individuare un luogo, immerso nella natura, che potesse fare da sfondo a questa rivisitazione, idealmente una grotta dove avrebbe fatto costruire una mangiatoia, e in cui condurre un bue ed un asinello. Fu così che il 24 dicembre del 1223, a Mezzanotte, venne realizzato il primo presepe della storia, rendendo celebre in tutto il mondo il borgo di Greccio, incastonato tra le rocce a 700 metri di altezza. 

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Il paesaggio nei presepi di Roma

Tra le tante e diverse tipologie di presepi, quella diffusasi nella Capitale prevede spesso l’inserimento nel paesaggio di scorci della campagna romana con pini domestici e olivi, casali rustici e locande, rovine di acquedotti e resti monumentali. Il paesaggio riprodotto illustra la vita semplice e povera dei dintorni di Roma, con pastori, greggi, contadini al lavoro con i loro animali, mentre dalla seconda metà del Novecento, all’ambientazione tradizionale si affianca la riproduzione di zone della Roma Sparita.

I presepi romani più famosi

Il più noto presepe romano è quello della Basilica di Santa Maria in Aracoeli, dove era specialmente venerata la statua del Bambinello del XV secolo; qui, davanti a questo presepio, tutti i bambini sono ammessi a recitare una breve poesia o un piccolo sermone.

Un presepe romano ad esposizione permanente è quello custodito in uno degli ambienti del chiostro della Basilica dei Santi Cosma e Damiano, uno dei presepi più belli e completi di Roma, fedele alla tradizione napoletana settecentesca. Fu donato alla chiesa nel 1939 dai coniugi Cataldo, di origine partenopea, che vivevano a Roma proprio qui vicino, nei pressi dei Fori Imperiali. È un’opera di artigianato davvero straordinaria, realizzata da artisti esperti nell’arte del Presepe.

La Natività è contornata da personaggi popolari intenti nelle più varie faccende quotidiane e straordinaria è la una minuziosa cura nella resa dei dettagli, dei particolari, degli abiti e nella riproduzione di tutti i piccoli oggetti di vita quotidiana.

Ma la fortuna di Roma è che dentro ogni chiesa o basilica, durante il periodo delle feste, è possibile ammirare una quantità impressionante di presepi: buona scoperta dunque!